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La cataratta: le cause, i sintomi e l’intervento

13 Novembre 2020
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13 Novembre 2020 Amministratore

La cataratta è un disturbo che porta all’opacizzazione di una lente naturale che è presente all’interno dell’occhio, il cristallino, posto tra l’iride e il corpo vitreo (una sostanza di consistenza gelatinosa che si trova nel bulbo oculare).

Stando alle più recenti statistiche elaborate dall’Istat, la cataratta colpisce all’incirca l’8,5% degli italiani nella fascia di età compresa tra i 70 e i 74 anni, una percentuale che sale al 12,4% per la fascia 75 – 80 anni e al 17,1% per chi ha superato gli 80 anni. L’Organizzazione mondiale della sanità indica come si tratti della prima causa al mondo di cecità e ipovisione, nonostante sia un disturbo sempre reversibile. Secondo i dati dell’OMS la cataratta è responsabile di oltre il 50% dei casi di disabilità visiva nel mondo, concentrati soprattutto nei Paesi in via di sviluppo dove le possibilità di sottoporsi ad intervento di cataratta sono molto ridotte.

Le cause della cataratta

Esistono diversi tipi di cataratta, tutti sono causati da modificazioni nella composizione chimica del cristallino che portano ad una riduzione della sua trasparenza. A loro volta, queste alterazioni possono essere dovute a cause molteplici: la principale è sicuramente l’invecchiamento, ma esistono anche alterazioni dovute da traumi oculari, malattie oftalmiche o sistemiche (il diabete, ad esempio), difetti ereditari o congeniti.

La cataratta senile e le altre tipologie

La tipologia più comune di cataratta è quella senile: in questo caso, il normale processo di invecchiamento causa l’indurimento del cristallino e la conseguente riduzione della sua trasparenza, portando ad un’opacizzazione.

Oltre agli anziani, questo disturbo può coinvolgere anche soggetti adulti ma non avanti con gli anni e in alcuni casi bambini. In questo caso si parla di cataratta congenita, una forma cosiddetta “ereditata”. A causare l’opacità del cristallino può essere uno stato infettivo o infiammatorio che si presenta nel corso della gestazione e che colpisce il nascituro, ad esempio la rosolia.

La cataratta può anche essere dovuta ad un trauma oculare. Stiamo parlando di ferite, traumi di tipo perforante, esposizione al calore intenso o all’azione di agenti chimici in grado di danneggiare il cristallino e provocare l’insorgenza della cataratta.

Cataratta sintomi

I sintomi che possono fungere da campanello d’allarme per l’insorgenza di questo disturbo sono una visione offuscata (come se si guardasse attraverso un vetro smerigliato) oppure una visione doppia, un’ipersensibilità alla luce (fotofobia) e una sensazione di abbagliamento, una percezione dei colori meno vivida e infine una necessità di cambi frequenti nella prescrizione degli occhiali.

In alcuni casi è possibile che chi è affetto da presbiopia, con il manifestarsi della cataratta riesca a vedere meglio da vicino, questo a causa della progressiva miopizzazione dell’occhio dovuta al processo di indurimento del cristallino.

L’intervento di cataratta

Quando la cataratta rende insufficiente la visione del paziente, l’intervento di cataratta è l’unico rimedio efficace. Oggi l’asportazione chirurgica della cataratta – uno dei più comuni interventi di chirurgia oftalmica – viene eseguita con la tecnica della facoemulsificazione, la frantumazione del cristallino per mezzo di emissione di ultrasuoni e la successiva rimozione dei frammenti residui. Al posto del cristallino “difettoso” si impianta una piccola lente artificiale, detta comunemente “lentina”.

Cataratta intervento: i tempi di recupero

Grazie al progresso della tecnologia il recupero dopo l’intervento è molto rapido. Questo a causa della ridotta dimensione delle incisioni sulla cornea che si effettuano e soprattutto della diffusione ormai capillare della tecnica di facoemulsificazione, molto meno traumatica.

Operazione cataratta: gli strumenti

La sala operatoria del MiniHospital “Sandro Pertini” è equipaggiata con un facoemulsificatore Bausch & Lomb Stellaris. Lo strumento, tra i più performanti attualmente presenti sul mercato, basa il suo meccanismo sulla produzione di ultrasuoni ad altissima frequenza che direzionati in una sonda del diametro di circa 2 mm permette la frantumazione e l’aspirazione del cristallino.

Per l’operazione cataratta il primo operatore e l’aiuto operatore possono contare anche su un microscopio di altissima qualità prodotto dalla Zeiss, il quale permette l’ingrandimento delle strutture oculari.

La cataratta secondaria

La cataratta secondaria è una causa di peggioramento visivo molto comune. Si può presentare anche dopo molti anni dall’intervento per la cataratta principale, ed è causata da una reazione cellulare alla presenza del cristallino artificiale posizionato per correggere il disturbo originario. Quando la “lentina” si opacizza, si interviene con una tecnica specifica chiamata “capsulotomia”, eseguita con l’ausilio di un apposito strumento, lo Yag laser. Questa tecnica permette di risolvere la cataratta secondaria in modo semplice, rapido e totalmente non invasivo.

Oltre agli strumenti con funzione diagnostica, l’ambulatorio dedicato all’oculistica del MiniHospital “Sandro Pertini” dispone di due strumenti per il trattamento di patologie oculari, i laser Yag e Argon. Il laser Yag va a intervenire sul segmento anteriore dell’occhio e serve a trattare le cosiddette cataratte secondarie, provocate dall’opacizzazione di una membrana che si forma sul retro del cristallino sostituito dopo l’intervento di cataratta

Intervento cataratta: una sala operatoria conforme alle norme di sicurezza ISO 5

Oltre a disporre degli strumenti più avanzati dal punto di vista tecnologico, MiniHospital “Sandro Pertini” offre ai suoi pazienti la sicurezza di una sala operatoria conforme alle norme ISO 5. Come è noto, nella pratica chirurgica il rischio di contrarre un’infezione è strettamente legato alla qualità dell’aria in sala operatoria. Nell’aria è presente infatti il 98% dei batteri, la cui presenza deve essere abbattuta con filtri barriera.

Sulla base di queste considerazioni, la sala operatoria di MiniHospital “Sandro Pertini” è dotata di un impianto di flusso laminare centrale classificato ISO 5 per interventi complessi, come previsto dall’Istituto per la Prevenzione e Sicurezza del Lavoro nei casi di trapianti, impianto di protesi, neurochirurgia, oncologia, ortopedia e oftalmologia. Attraverso questo sistema, la carica batterica viene abbassata utilizzando un flusso unidirezionale che comprende sia il campo operatorio sia il tavolo servitore.

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