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Il benessere delle ossa: una guida completa alla prevenzione

Le ossa rappresentano la struttura portante del nostro corpo, ma spesso trascuriamo di prendercene cura fino a quando non si manifesta un problema. Tra le condizioni più comuni che colpiscono la salute ossea troviamo l’osteopenia e l’osteoporosi, due patologie che, se non trattate per tempo, possono portare a gravi conseguenze, come fratture spontanee e difficoltà motorie.

Conoscere e riconoscere queste malattie, i fattori di rischio e le strategie di prevenzione è fondamentale per mantenere ossa forti e in salute a qualsiasi età.

Osteopenia e osteoporosi: quali sono le differenze?

L’osteopenia si manifesta con una riduzione della densità minerale ossea rispetto ai valori normali, ma non così grave da essere diagnosticata come osteoporosi. È un primo segnale d’allarme, che indica la necessità di adottare misure correttive per prevenire danni più gravi.

L’osteoporosi rappresenta invece uno stadio avanzato di fragilità ossea, con una perdita significativa di massa che rende le ossa più soggette a fratture anche per traumi lievi. Spesso definita una “malattia silente”, viene diagnosticata in molti casi solo dopo episodi di frattura.

Secondo il Ministero della Salute, in Italia, circa 5 milioni di persone convivono con l’osteoporosi, che colpisce l’8,1% della popolazione generale. La prevalenza è particolarmente alta nelle donne, con un 13,5% dei casi, rispetto al 2,3% negli uomini. Le donne in post-menopausa rappresentano l’80% dei casi, con un’incidenza che aumenta progressivamente dopo i 55 anni, fino a raggiungere il 47% nelle donne oltre i 74 anni.

Questi dati evidenziano l’importanza della diagnosi precoce e della prevenzione per evitare gravi complicazioni, come le fratture osteoporotiche, che possono compromettere in modo significativo la qualità della vita.

Fattori di rischio e categorie più esposte

Alcune categorie di persone sono maggiormente a rischio di sviluppare osteoporosi. Le donne in post-menopausa, ad esempio, sono particolarmente vulnerabili a causa del calo degli estrogeni, ormoni essenziali per mantenere le ossa forti.

Anche l’invecchiamento è un fattore determinante, poiché con il passare degli anni si verifica una naturale riduzione della densità ossea.

Ulteriori fattori di rischio includono malattie croniche come l’artrite reumatoide, il diabete o patologie tiroidee, l’uso prolungato di farmaci osteopenizzanti, come i cortisonici e una predisposizione familiare.

Tuttavia, non tutti i rischi sono inevitabili. Abitudini di vita come una dieta povera di calcio e vitamina D, la sedentarietà, il fumo e il consumo eccessivo di alcol possono essere modificati per ridurre il rischio di sviluppare queste patologie.

Segnali da non sottovalutare

L’osteopenia e l’osteoporosi spesso progrediscono senza sintomi evidenti nelle prime fasi. Tuttavia, ci sono alcuni segnali da monitorare:

  • Dolori persistenti alla schiena, che potrebbero essere causati da microfratture vertebrali.
  • Riduzione della statura nel tempo, dovuta al cedimento delle vertebre.
  • Fratture ricorrenti per traumi lievi.
  • Postura curva o gobba dorsale, segno di fragilità della colonna vertebrale.

Alla comparsa di questi sintomi, è importante consultare uno specialista e sottoporsi a una densitometria ossea per valutare lo stato di salute delle ossa.

Prevenzione: come proteggere le ossa

Prendersi cura delle ossa è possibile a ogni età, adottando alcune strategie preventive efficaci.

Una dieta equilibrata ricca di calcio e vitamina D è uno dei pilastri della salute ossea. Alimenti come latte, yogurt, formaggi, verdure a foglia verde e pesci grassi come salmone e sgombro forniscono i nutrienti necessari per mantenere una buona densità minerale. La vitamina D, fondamentale per l’assorbimento del calcio, può essere ottenuta anche grazie all’esposizione al sole.

L’attività fisica regolare è un altro elemento chiave. Camminare, ballare, correre o svolgere esercizi con pesi leggeri aiuta a stimolare il metabolismo osseo e rafforza la struttura scheletrica, migliorando al contempo l’equilibrio e riducendo il rischio di cadute.

Ridurre o eliminare il fumo e limitare il consumo di alcol sono altre misure essenziali. Entrambi, infatti, accelerano il processo di perdita ossea, compromettendo la salute dello scheletro.

Infine, controlli regolari, come la densitometria ossea, possono individuare precocemente l’osteopenia o l’osteoporosi, consentendo di intervenire tempestivamente.

Il percorso di prevenzione di MiniHospital “Sandro Pertini”

Presso MiniHospital “Sandro Pertini” è disponibile un programma completo per la prevenzione e il trattamento delle malattie ossee. Questo include esami di laboratorio per valutare i livelli di calcio e vitamina D, densitometria ossea per misurare la densità minerale e una visita specialistica per pianificare eventuali trattamenti personalizzati.

Inoltre, offriamo consulenze dietologiche e fisioterapiche, per aiutare i pazienti a migliorare la loro alimentazione e attività fisica, garantendo un approccio integrato alla salute delle ossa.

Prenota il tuo percorso di prevenzione presso MiniHospital “Sandro Pertini” e affronta il futuro con maggiore consapevolezza.

Il benessere delle ossa: una guida completa alla prevenzione

Le ossa rappresentano la struttura portante del nostro corpo, ma spesso trascuriamo di prendercene cura fino a quando non si manifesta un problema. Tra le condizioni più comuni che colpiscono la salute ossea troviamo l’osteopenia e l’osteoporosi, due patologie che, se non trattate per tempo, possono portare a gravi conseguenze, come fratture spontanee e difficoltà motorie.

Conoscere e riconoscere queste malattie, i fattori di rischio e le strategie di prevenzione è fondamentale per mantenere ossa forti e in salute a qualsiasi età.

Osteopenia e osteoporosi: quali sono le differenze?

L’osteopenia si manifesta con una riduzione della densità minerale ossea rispetto ai valori normali, ma non così grave da essere diagnosticata come osteoporosi. È un primo segnale d’allarme, che indica la necessità di adottare misure correttive per prevenire danni più gravi.

L’osteoporosi rappresenta invece uno stadio avanzato di fragilità ossea, con una perdita significativa di massa che rende le ossa più soggette a fratture anche per traumi lievi. Spesso definita una “malattia silente”, viene diagnosticata in molti casi solo dopo episodi di frattura.

Secondo il Ministero della Salute, in Italia, circa 5 milioni di persone convivono con l’osteoporosi, che colpisce l’8,1% della popolazione generale. La prevalenza è particolarmente alta nelle donne, con un 13,5% dei casi, rispetto al 2,3% negli uomini. Le donne in post-menopausa rappresentano l’80% dei casi, con un’incidenza che aumenta progressivamente dopo i 55 anni, fino a raggiungere il 47% nelle donne oltre i 74 anni.

Questi dati evidenziano l’importanza della diagnosi precoce e della prevenzione per evitare gravi complicazioni, come le fratture osteoporotiche, che possono compromettere in modo significativo la qualità della vita.

Fattori di rischio e categorie più esposte

Alcune categorie di persone sono maggiormente a rischio di sviluppare osteoporosi. Le donne in post-menopausa, ad esempio, sono particolarmente vulnerabili a causa del calo degli estrogeni, ormoni essenziali per mantenere le ossa forti.

Anche l’invecchiamento è un fattore determinante, poiché con il passare degli anni si verifica una naturale riduzione della densità ossea.

Ulteriori fattori di rischio includono malattie croniche come l’artrite reumatoide, il diabete o patologie tiroidee, l’uso prolungato di farmaci osteopenizzanti, come i cortisonici e una predisposizione familiare.

Tuttavia, non tutti i rischi sono inevitabili. Abitudini di vita come una dieta povera di calcio e vitamina D, la sedentarietà, il fumo e il consumo eccessivo di alcol possono essere modificati per ridurre il rischio di sviluppare queste patologie.

Segnali da non sottovalutare

L’osteopenia e l’osteoporosi spesso progrediscono senza sintomi evidenti nelle prime fasi. Tuttavia, ci sono alcuni segnali da monitorare:

  • Dolori persistenti alla schiena, che potrebbero essere causati da microfratture vertebrali.
  • Riduzione della statura nel tempo, dovuta al cedimento delle vertebre.
  • Fratture ricorrenti per traumi lievi.
  • Postura curva o gobba dorsale, segno di fragilità della colonna vertebrale.

Alla comparsa di questi sintomi, è importante consultare uno specialista e sottoporsi a una densitometria ossea per valutare lo stato di salute delle ossa.

Prevenzione: come proteggere le ossa

Prendersi cura delle ossa è possibile a ogni età, adottando alcune strategie preventive efficaci.

Una dieta equilibrata ricca di calcio e vitamina D è uno dei pilastri della salute ossea. Alimenti come latte, yogurt, formaggi, verdure a foglia verde e pesci grassi come salmone e sgombro forniscono i nutrienti necessari per mantenere una buona densità minerale. La vitamina D, fondamentale per l’assorbimento del calcio, può essere ottenuta anche grazie all’esposizione al sole.

L’attività fisica regolare è un altro elemento chiave. Camminare, ballare, correre o svolgere esercizi con pesi leggeri aiuta a stimolare il metabolismo osseo e rafforza la struttura scheletrica, migliorando al contempo l’equilibrio e riducendo il rischio di cadute.

Ridurre o eliminare il fumo e limitare il consumo di alcol sono altre misure essenziali. Entrambi, infatti, accelerano il processo di perdita ossea, compromettendo la salute dello scheletro.

Infine, controlli regolari, come la densitometria ossea, possono individuare precocemente l’osteopenia o l’osteoporosi, consentendo di intervenire tempestivamente.

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