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Maggio: mese per la prevenzione del melanoma

La pelle è il nostro primo scudo dagli agenti esogeni. È l’organo più esteso del nostro corpo e, proteggendoci in ogni momento dalle aggressioni esterne, svolge ruoli essenziali per la nostra vita. Eppure, spesso, non le diamo la giusta attenzione. È per questo che il mese di maggio, dedicato alla prevenzione del melanoma, ha un valore particolare: ci ricorda quanto sia importante fermarsi ad osservare la propria pelle e farsi controllare con regolarità.

Cosa si intende per tumore maligno della pelle?
Quando si parla di tumore maligno della pelle, si è soliti pensare al melanoma, la forma più temuta perché potenzialmente letale, ma non la più frequente. Infatti, esistono altre due forme tumorali molto più comuni — il carcinoma basocellulare e il carcinoma squamocellulare — che, pur essendo meno aggressive, non devono mai essere trascurate.

Il problema principale di queste lesioni è che inizialmente presentano sintomi poco evidenti che non suscitano preoccupazione come un neo che cambia colore e/o forma, una piccola escrescenza che cresce lentamente, o una zona ruvida o arrossata che non guarisce. Tutti segnali che, nel tran tran quotidiano, si tende a ignorare o a rimandare. Ma è proprio in questi momenti iniziali, quando la lesione è appena comparsa, che si può intervenire in maniera risolutiva, evitando trattamenti più invasivi o complicazioni future.

Una visita dermatologica può fare la differenza

La visita dermatologica non è solo una verifica tecnica dei nei o delle macchie cutanee. Durante il controllo, si crea uno scambio prezioso di informazioni tra dermatologo e paziente: il medico analizza la storia della persona, raccoglie informazioni sul fototipo, sull’esposizione solare avuta in passato e sulla presenza di eventuali familiarità per patologie cutanee; mentre il paziente può porre domande per comprendere come e quando osservare la propria pelle e quali segnali meritano attenzione.

Molto più che un veloce check-up, la visita dermatologica è anche e soprattutto uno spazio educativo nel quale il paziente impara a leggere il linguaggio della propria pelle, a notare piccoli cambiamenti, a diventare parte attiva del percorso di prevenzione.

Ogni quanto è consigliato fare una visita dermatologica?

La frequenza con cui sottoporsi a una visita dermatologica per la prevenzione dei tumori cutanei dipende da diversi fattori, tra cui il proprio fototipo, la storia clinica personale e familiare, l’età, e l’eventuale presenza di lesioni sospette o atipiche. In linea generale:

  • chi non presenta particolari fattori di rischio può effettuare una visita dermatologica una volta all’anno. Questo intervallo consente di individuare eventuali cambiamenti dei nei o la comparsa di nuove lesioni cutanee, mantenendo un monitoraggio efficace;
  • chi ha una familiarità con il melanoma o altri tumori cutanei, o presenta numerosi nei, dovrebbe effettuare controlli ogni 6 mesi. Anche chi ha una pelle molto chiara (fototipo I e II), tende a scottarsi facilmente o ha già avuto episodi di esposizione solare intensa, rientra tra i soggetti da sorvegliare con maggiore attenzione.

Quando prenotare una visita fuori dai controlli di routine

Se noti uno dei segnali qui sotto indicati, attendere il controllo periodico annuale o semestrale non è consigliabile. È bensì preferibile rivolgersi al dermatologo il prima possibile per una valutazione tempestiva.

  • Un neo che cambia rapidamente colore, forma o dimensione.
  • Una lesione cutanea che sanguina, prude o non tende a guarire.
  • La comparsa di una macchia nuova dall’aspetto insolito.
  • Un’irritazione persistente della pelle senza una causa apparente.

La protezione continua a casa

Anche se il controllo dermatologico è fondamentale, la vera prevenzione inizia dai piccoli gesti quotidiani. Applicare regolarmente la crema solare, scegliere abiti leggeri ma coprenti nelle ore centrali della giornata, utilizzare cappelli, occhiali da sole e fare attenzione alle superfici che riflettono la luce, come sabbia, acqua o neve sono solo alcune delle armi più semplici, ma potenti che abbiamo per prevenire la formazione di lesioni tumorali. Ma c’è un altro gesto molto importante, ovvero osservare la propria pelle.

Esiste una regola semplice da ricordare, chiamata ABCDE, che aiuta a individuare i segnali di allarme:

  • A come asimmetria
  • B come bordi irregolari
  • C come colore non uniforme
  • D come diametro superiore a 6 mm
  • E come evoluzione, ovvero cambiamenti nel tempo

Approfitta del mese della prevenzione!

In conclusione, dopo mesi di copertura, maggio è il mese in cui torniamo ad esporci al sole. La bella stagione tende però a farci dimenticare che la luce solare, se non controllata, può diventare un pericolo.

Controllare il modo in cui ci esponiamo ai raggi UV non significa dover rinunciare al tepore del sole, ma imparare a gestirlo con consapevolezza; significa abituarsi a una protezione regolare, a osservare la propria pelle con occhio attento, ma soprattutto a inserire nella propria routine la visita dermatologica, con la stessa naturalezza con cui si fa qualsiasi altro check-up.

MiniHospital Sandro Pertini offre un servizio specialistico completo per la diagnosi e la prevenzione dei tumori cutanei, con un’équipe esperta, tecnologie avanzate e un approccio umano e personalizzato: contattaci per prenotare la tua visita di controllo.

Maggio: mese per la prevenzione del melanoma

La pelle è il nostro primo scudo dagli agenti esogeni. È l’organo più esteso del nostro corpo e, proteggendoci in ogni momento dalle aggressioni esterne, svolge ruoli essenziali per la nostra vita. Eppure, spesso, non le diamo la giusta attenzione. È per questo che il mese di maggio, dedicato alla prevenzione del melanoma, ha un valore particolare: ci ricorda quanto sia importante fermarsi ad osservare la propria pelle e farsi controllare con regolarità.

Cosa si intende per tumore maligno della pelle?
Quando si parla di tumore maligno della pelle, si è soliti pensare al melanoma, la forma più temuta perché potenzialmente letale, ma non la più frequente. Infatti, esistono altre due forme tumorali molto più comuni — il carcinoma basocellulare e il carcinoma squamocellulare — che, pur essendo meno aggressive, non devono mai essere trascurate.

Il problema principale di queste lesioni è che inizialmente presentano sintomi poco evidenti che non suscitano preoccupazione come un neo che cambia colore e/o forma, una piccola escrescenza che cresce lentamente, o una zona ruvida o arrossata che non guarisce. Tutti segnali che, nel tran tran quotidiano, si tende a ignorare o a rimandare. Ma è proprio in questi momenti iniziali, quando la lesione è appena comparsa, che si può intervenire in maniera risolutiva, evitando trattamenti più invasivi o complicazioni future.

Una visita dermatologica può fare la differenza

La visita dermatologica non è solo una verifica tecnica dei nei o delle macchie cutanee. Durante il controllo, si crea uno scambio prezioso di informazioni tra dermatologo e paziente: il medico analizza la storia della persona, raccoglie informazioni sul fototipo, sull’esposizione solare avuta in passato e sulla presenza di eventuali familiarità per patologie cutanee; mentre il paziente può porre domande per comprendere come e quando osservare la propria pelle e quali segnali meritano attenzione.

Molto più che un veloce check-up, la visita dermatologica è anche e soprattutto uno spazio educativo nel quale il paziente impara a leggere il linguaggio della propria pelle, a notare piccoli cambiamenti, a diventare parte attiva del percorso di prevenzione.

Ogni quanto è consigliato fare una visita dermatologica?

La frequenza con cui sottoporsi a una visita dermatologica per la prevenzione dei tumori cutanei dipende da diversi fattori, tra cui il proprio fototipo, la storia clinica personale e familiare, l’età, e l’eventuale presenza di lesioni sospette o atipiche. In linea generale:

  • chi non presenta particolari fattori di rischio può effettuare una visita dermatologica una volta all’anno. Questo intervallo consente di individuare eventuali cambiamenti dei nei o la comparsa di nuove lesioni cutanee, mantenendo un monitoraggio efficace;
  • chi ha una familiarità con il melanoma o altri tumori cutanei, o presenta numerosi nei, dovrebbe effettuare controlli ogni 6 mesi. Anche chi ha una pelle molto chiara (fototipo I e II), tende a scottarsi facilmente o ha già avuto episodi di esposizione solare intensa, rientra tra i soggetti da sorvegliare con maggiore attenzione.

Quando prenotare una visita fuori dai controlli di routine

Se noti uno dei segnali qui sotto indicati, attendere il controllo periodico annuale o semestrale non è consigliabile. È bensì preferibile rivolgersi al dermatologo il prima possibile per una valutazione tempestiva.

  • Un neo che cambia rapidamente colore, forma o dimensione.
  • Una lesione cutanea che sanguina, prude o non tende a guarire.
  • La comparsa di una macchia nuova dall’aspetto insolito.
  • Un’irritazione persistente della pelle senza una causa apparente.

La protezione continua a casa

Anche se il controllo dermatologico è fondamentale, la vera prevenzione inizia dai piccoli gesti quotidiani. Applicare regolarmente la crema solare, scegliere abiti leggeri ma coprenti nelle ore centrali della giornata, utilizzare cappelli, occhiali da sole e fare attenzione alle superfici che riflettono la luce, come sabbia, acqua o neve sono solo alcune delle armi più semplici, ma potenti che abbiamo per prevenire la formazione di lesioni tumorali. Ma c’è un altro gesto molto importante, ovvero osservare la propria pelle.

Esiste una regola semplice da ricordare, chiamata ABCDE, che aiuta a individuare i segnali di allarme:

  • A come asimmetria
  • B come bordi irregolari
  • C come colore non uniforme
  • D come diametro superiore a 6 mm
  • E come evoluzione, ovvero cambiamenti nel tempo

Approfitta del mese della prevenzione!

In conclusione, dopo mesi di copertura, maggio è il mese in cui torniamo ad esporci al sole. La bella stagione tende però a farci dimenticare che la luce solare, se non controllata, può diventare un pericolo.

Controllare il modo in cui ci esponiamo ai raggi UV non significa dover rinunciare al tepore del sole, ma imparare a gestirlo con consapevolezza; significa abituarsi a una protezione regolare, a osservare la propria pelle con occhio attento, ma soprattutto a inserire nella propria routine la visita dermatologica, con la stessa naturalezza con cui si fa qualsiasi altro check-up.

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