Onco-ematologia
E’ la branca specialistica che concerne lo studio e il trattamento dei tumori che colpiscono sia gli organi solidi che il sangue. I miglioramenti ottenuti negli anni recenti nel campo della diagnosi clinica hanno condotto ad individuare un maggior numero di casi di cancro, una porzione dei quali in precedenza non sarebbe stata identificata. I notevoli avanzamenti nella diagnostica per immagini nelle altre tecniche di diagnosi hanno contribuito significativamente ad aumentare, oltre la casistica, l’accuratezza nella diagnosi di cancro. Per questo la visita oncologica è molto importante.
La visita oncologica ed i test di approfondimento
La visita oncologica è un passaggio fondamentale in relazione alle patologie tumorali. È rivolta su richiesta del medico curante ai pazienti in caso di diagnosi già accertata di tumore, quando c’è un sospetto legato ai risultati di esami medici, per predisporre nuovi accertamenti e impostare una terapia specifica. La visita oncologica viene richiesta, generalmente, quando gli esami clinici (esami del sangue, delle urine) o strumentali (radiografie, Tac, RM, endoscopie) pongono un sospetto o hanno rivelato alterazioni tali da richiedere la valutazione di un oncologo, vale a dire di un medico specializzato nella diagnosi e nella cura di un tumore.
La visita oncologica consente di valutare i risultati di esami clinici e strumentali già eseguiti ed eventualmente di prescriverne di nuovi per impostare al meglio le terapie per curare il cancro.
Il paziente viene accolto da un team specializzato e multidisciplinare coordinato dall’oncologo che raccoglie il maggior numero di informazioni possibili sulla storia e sullo stile di vita dell’assistito: alimentazione, vizio del fumo, livello di attività fisica e di sedentarietà, eventuali patologie in corso, interventi precedenti, casi in famiglia di patologie simili, assunzione di farmaci.
Il medico valuta anche tutta la documentazione clinica in possesso del paziente, ricostruendo la storia clinica e analizzando tutti i dati disponibili.
Esegue una visita obiettiva, che può durare da 30 minuti a un’ora, durante la quale procede all’auscultazione del cuore, al controllo del battito e del respiro, alla palpazione dell’addome, alla ricerca di linfonodi gonfi ed esegue altri test fisici.
Successivamente, se ce n’è bisogno, prescrive tutti gli esami per i pazienti che necessitano di approfondimenti diagnostici: esami del sangue, esami radiologici, biopsie, endoscopie. Oppure, se il quadro diagnostico è già chiaro indica al paziente il percorso di cura più idoneo al caso: intervento chirurgico, chemioterapia, radioterapia, terapia ormonale, terapia con farmaci biologici. In alcuni casi tali terapie possono essere combinate.