La mammografia è un esame diagnostico che permette di ottenere immagini dettagliate della ghiandola mammaria attraverso un apparecchio che utilizza basse dosi di radiazioni (raggi X). Nonostante non sia l’unico, è l’esame più utilizzato per l’attività di screening delle patologie che coinvolgono il seno, rispetto all’obiettivo è infatti particolarmente accurato e al contempo di semplice e rapida esecuzione. In particolare, la mammografia è l’indagine diagnostica principale per la diagnosi precoce del tumore alla mammella. L’importanza di questo esame è confermata dal dato delle guarigioni, che ad oggi si attestano intorno all’85% dei casi riscontrati. Appare quindi evidente che rilevare la patologia il prima possibile permette di agire in maniera più efficace.
Quando fare la mammografia
Il tumore alla mammella è una delle tre tipologie di cancro per i quali è possibile fare una diagnosi veloce, insieme a quello della cervice uterina e quello del colon. La mammografia è il test che permette di diagnosticarlo in maniera semplice e rapida. A livello statistico risulta che se viene eseguita tra i 50 e i 69 anni di età, l’esame mammografico è in grado di ridurre sensibilmente la mortalità per questo tipo di malattia.
E’ proprio in questa fascia d’età che si concentra infatti la maggior parte dei tumori del seno. Secondo gli esperti dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), l’adesione allo screening in questa fascia di età può ridurre del 40% la mortalità per questa malattia. Per questo, il Ministero della Salute promuove piani per l’esecuzione di questo esame diagnostico ogni due anni.
I dati sulla riduzione della mortalità sono invece ridotti per la fascia di età precedente, quella che va dai 40 ai 49 anni, e per quella superiore ai 70 anni. Tuttavia, in alcune regioni italiane sono stati attivati protocolli di screening che prevedono controlli anche per la fascia 45-49 anni. Poiché in questo caso non c’è un’evidenza definitiva della capacità di riduzione della mortalità legata allo screening effettuato con la mammografia, ogni singolo caso deve essere valutato ed è il medico a individuare la giusta cadenza con la quale eseguire l’esame.
L’esame mammografico è l’esame principale con il quale si esegue lo screening, ma non l’unico. Un altro esame utile a questo scopo è l’ecografia, che anche se di per sé non rappresenta l’esame più indicato per effettuare la diagnosi precoce, serve a completare il verdetto della mammografia quando questa non è sufficientemente chiara ed è necessario un approfondimento diagnostico.
L’ecografia mammaria può essere utile in alcuni casi particolari, in particolare nelle donne più giovani o per approfondire la natura di un nodulo; in ogni caso, non è raccomandata in generale come test di screening in sostituzione o in aggiunta alla mammografia.
In alcuni casi lo screening per la diagnosi del tumore al seno viene avviato in età più precoce, con modalità diverse. Stiamo parlando di donne che hanno una mutazione genetica dei geni BRCA1 e BRCA2, mutazione che predispone ad un rischio aumentato di sviluppare un tumore della mammella. Si tratta di casi abbastanza rari (all’incirca il 5% di tutti i casi di tumore alla mammella) che rende però necessario avviare lo screening intorno ai 25 anni, utilizzando a questo scopo la mammografia ma anche la risonanza magnetica. Lo screening precoce è consigliato anche ad un’altra categoria di donne, quelle che hanno già avuto una precedente diagnosi di tumore che ha richiesto l’irradiazione del torace nella fascia di età compresa tra i 10 e i 30 anni.
Mammografia: come si fa
Per eseguire la mammografia alla paziente viene chiesto di appoggiare entrambi i seni (uno alla volta), sul supporto del macchinario. Attraverso un apposito comando, il tecnico radiologo comprime il seno in modo da assicurare una visione il più completa possibile allo strumento. A questo punto, è sufficiente che la paziente resti immobile per alcuni secondi affinché il mammografo possa captare le informazioni necessarie per fornire tutte le immagini necessarie agli specialisti.
Solitamente si eseguono due radiografie per mammella, con due diverse inclinazioni, in modo da avere una visione il più possibile completa.
La particolarità dello strumento che utilizziamo al MiniHospital “Sandro Pertini” per la mammografia è che oltre a eseguire esami mammografici standard può essere utilizzato per esami in tomosintesi. Come succede per la TAC, il macchinario utilizza i dati raccolti dal passaggio di raggi X nella zona di interesse per ricostruire un’immagine tridimensionale dei diversi tipi di tessuto. La mammografia tomografica permette di studiare la mammella in modo più dettagliato e formulare di conseguenza diagnosi più accurate.
Per eseguire la mammografia con tomosintesi la procedura è identica a quella dell’esame mammografico tradizionale, in questo caso lo strumento gira intorno al seno della paziente per acquisire i dati.
L’esecuzione della mammografia con tomosintesi causa l’emissione di una quantità di radiazioni superiori rispetto alla mammografia classica, per questo viene prescritta esclusivamente alle pazienti che ne hanno effettivamente bisogno data la loro particolare situazione clinica. In questo senso il medico assume un ruolo fondamentale, con la sua esperienza può infatti decidere qual è l’esame più appropriato.
L’esame mammografico al MiniHospital “Sandro Pertini”
Al MiniHospital “Sandro Pertini” l’esame mammografico si esegue con un mammografo Hologic Selenia® Dimensions®, un sistema di mammografia e tomografia digitale che dà la possibilità di eseguire esami convenzionali (di screening) ma anche in tomosintesi (3D).
Poiché per eseguire la mammografia la mammella deve essere compressa, l’apparecchio che utilizziamo nell’area della diagnostica per immagini è dotato di un particolare sistema che rende meno fastidiosa la sensazione di “schiacciamento” tipico della mammografia
INFORMAZIONI UTILI PER ESEGUIRE LA MAMMOGRAFIA:
– E’ opportuno portare con sé l’ultima mammografia (referto e CD con le immagini) e l’ultima ecografia.
– Specificare al momento della prenotazione se è la prima mammografia che eseguite.
– Il macchinario è dotato di un protocollo specifico per pazienti portatrici di protesi al seno.