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La tecnologia che ha rivoluzionato l’oftalmologia

OCT e ANGIO-OCT in MINIHOSPITAL

Da oltre 20 anni il campo dell’oftalmologia ha potuto avvalersi di una nuova tecnologia che ha rivoluzionato sia la diagnosi che l’approccio terapeutico di numerose patologie del segmento anteriore e posteriore: la Tomografia a Coerenza Ottica (OCT). La continua evoluzione ha fornito all’oculista informazioni fondamentali per riconoscere i primissimi segni di numerose malattie oculari consentendone una più precoce e corretta gestione.

 

 

 

 

 

 

 

L’ulteriore evoluzione dei software di analisi ha raggiunto livelli elevatissimi di accuratezza tali da permettere di riconoscere il flusso ematico all’interno dei vasi sanguigni. Si tratta dell’Angio OCT, una delle maggiori conquiste nella diagnostica in campo oculistico, soprattutto considerando che molti quadri clinici studiati ora mediante questa nuova tecnologia NON INVASIVA, in precedenza necessitavano di esami invasivi che prevedevano l’iniezione endovenosa di un colorante, come l’Angiografia retinica a Fluorescenza (FAG) o con verde Indocianina (ICG). 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lo studio qualitativo e quantitativo dedotto dal nuovo algoritmo SSADA, fornisce informazioni essenziali all’oculista per poter gestire molte delle patologie di natura vascolare a forte impatto sociale, come la Degenerazione Maculare legata all’età, il Glaucoma, la Retinopatia Diabetica o le Occlusioni vascolari. Tale strumento non è al momento in dotazione nemmeno presso importanti ospedali della Toscana (è disponibile solo in alcuni centri universitari).

La capacità di evidenziare il letto vascolare fino alla coroide permette all’oculista di caratterizzare con esattezza le neovascolarizzazioni, stabilendo così un adeguato ed immediato trattamento senza perdere tempo prezioso con ulteriori esami diagnostici invasivi.

Gli studi clinici internazionali hanno ampiamente confermato l’alta riproducibilità e ripetibilità delle misure sulla perfusione parapapillare e maculare mediante ANGIO OCT, stabilendo alte correlazioni in termini di valori di densità vasale retinica sia superficiale che profonda, di ampiezza e forma dell’area avascolare e di indice di flusso coriocapillare. Tutti questi parametri sono indispensabili per la comprensione delle complicanze da Diabete Mellito e degli effetti secondari a episodi occlusivi (trombosi vascolari retiniche). Il monitoraggio delle aree ischemiche diventa così più immediato e non invasivo, permettendo una miglior gestione del paziente.

Infine, anche per quanto concerne il Glaucoma, i più recenti trials clinici internazionali indicano nell’Angio OCT uno strumento indispensabile per una diagnosi precocissima della malattia. I dati analizzati dallo strumento, come lo spessore dello strato delle fibre nervose (RNFL), il rapporto verticale Cup/Disc (CDR), il complesso delle cellule gangliari maculari (mGCC), la densità vasale maculare e papillare (VD) e il volume di perdita focale (FLV) o globale (GLV) forniscono infatti allo specialista informazioni indispensabili per una diagnosi precoce e il miglior follow-up del paziente.

Specialisti di riferimento

La tecnologia che ha rivoluzionato l’oftalmologia

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Da oltre 20 anni il campo dell’oftalmologia ha potuto avvalersi di una nuova tecnologia che ha rivoluzionato sia la diagnosi che l’approccio terapeutico di numerose patologie del segmento anteriore e posteriore: la Tomografia a Coerenza Ottica (OCT). La continua evoluzione ha fornito all’oculista informazioni fondamentali per riconoscere i primissimi segni di numerose malattie oculari consentendone una più precoce e corretta gestione.

 

 

 

 

 

 

 

L’ulteriore evoluzione dei software di analisi ha raggiunto livelli elevatissimi di accuratezza tali da permettere di riconoscere il flusso ematico all’interno dei vasi sanguigni. Si tratta dell’Angio OCT, una delle maggiori conquiste nella diagnostica in campo oculistico, soprattutto considerando che molti quadri clinici studiati ora mediante questa nuova tecnologia NON INVASIVA, in precedenza necessitavano di esami invasivi che prevedevano l’iniezione endovenosa di un colorante, come l’Angiografia retinica a Fluorescenza (FAG) o con verde Indocianina (ICG). 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lo studio qualitativo e quantitativo dedotto dal nuovo algoritmo SSADA, fornisce informazioni essenziali all’oculista per poter gestire molte delle patologie di natura vascolare a forte impatto sociale, come la Degenerazione Maculare legata all’età, il Glaucoma, la Retinopatia Diabetica o le Occlusioni vascolari. Tale strumento non è al momento in dotazione nemmeno presso importanti ospedali della Toscana (è disponibile solo in alcuni centri universitari).

La capacità di evidenziare il letto vascolare fino alla coroide permette all’oculista di caratterizzare con esattezza le neovascolarizzazioni, stabilendo così un adeguato ed immediato trattamento senza perdere tempo prezioso con ulteriori esami diagnostici invasivi.

Gli studi clinici internazionali hanno ampiamente confermato l’alta riproducibilità e ripetibilità delle misure sulla perfusione parapapillare e maculare mediante ANGIO OCT, stabilendo alte correlazioni in termini di valori di densità vasale retinica sia superficiale che profonda, di ampiezza e forma dell’area avascolare e di indice di flusso coriocapillare. Tutti questi parametri sono indispensabili per la comprensione delle complicanze da Diabete Mellito e degli effetti secondari a episodi occlusivi (trombosi vascolari retiniche). Il monitoraggio delle aree ischemiche diventa così più immediato e non invasivo, permettendo una miglior gestione del paziente.

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